Chi è la Strega

La parola Strega richiama simbolicamente una Iniziata agli antichi Misteri della Grande Madre, una Donna che Conosce, una Donna Saggia, una Donna “che Vede” e che è in totale sintonia con la Natura libera e rigogliosa.
In italiano, la parola Strega deriva dal latino “strix”, che indica un uccello notturno simile alla civetta, che appartiene al mondo della Notte, e quindi dell’Inconoscibile.
Soprattutto in epoca Medioevale, la notte era vista come il momento in cui tutto ciò che è Ignoto, e quindi spaventoso, esce allo scoperto e popola i sentieri, le campagne e i boschi silenziosi. Gli uccelli notturni stridono, contrariamente a quelli diurni, che cinguettano; le ombre creano figure inquietanti e ogni regola che, durante il giorno, dirige la vita ordinaria di tutti gli uomini, di notte scompare.
La notte sovverte gli schemi razionali/diurni degli uomini e quindi essi temono la discesa delle tenebre, con i loro “demoni” e le loro “streghe”, ovvero coloro che la notte non la temono, ma che, anzi, la amano perchè la percepiscono come loro alleata. Nemica delle regole e amica dell’istintualità selvatica, nemica degli abiti stretti e costrittivi e amica della divina nudità, nemica della compostezza e amica delle danze sfrenate, la Notte è sposa di quelle Anime, femminili o maschili, che segretamente, nel profondo dell’Essere, non aspettano altre che lei, per rovesciare il mondo umano e vivere liberi in quello divino.
La Strega, fondamentalmente, è un’Anima “notturna”, intesa come nemica dell’estremo ordine razionale, del “giorno” passato a fare cose senza senso, a correre perchè “manca il tempo per fare tutti i doveri”, a lavorare, a mantenere un atteggiamento contenuto e ordinato, ad indossare e mostrare maschere per apparire simili agli altri, ad indossare abiti stretti e coprenti che nascondono ed imprigionano il corpo, ad essere gentili e cordiali con tutti, ecc. ovvero a fare tutte quelle cose che in realtà sono caduche ed illusorie, mai veramente utili e fuorvianti.
Ma la Strega non è solo questo. Tornando al termine “strix”, infatti, intuiamo che esso richiama proprio ciò che vive nella notte e possiede la capacità magica e misteriosa di “vedere nel buio”, ovvero di saper scorgere la realtà delle cose al di là del buio apparente, dell’illusione, di ciò che oscura la vista e rende ciechi.
La Strega pertanto è una persona Saggia perchè solo la Saggezza che proviene dal profondo Divino può donare la capacità di Vedere oltre il buio dell’illusione e, viceversa, ciò che può essere Visto al di là dell’apparenza, dona ulteriore Conoscenza e Saggezza divine.
La Strega è Colei che Vede, ma è anche Colei che, come la civetta, è in grado di volare oltre la notte più nera, oltre i veli più pesanti d’apparenza e superficie, ovvero di librarsi con lo spirito e di viaggiare da un mondo all’altro, abbandonandosi all’ebbrezza della sua assoluta libertà. E da ogni viaggio ritorna colma di nuova meraviglia, di nuova bellezza, di nuova conoscenza e consapevolezza sublimi.
Ella è Colei che ha conosciuto la Saggezza perché l’ha toccata e l’ha integrata in sé, vivendo della sua luminosità accecante; è Colei che custodisce il misterioso Fuoco magico che arde nel profondo; è Colei che sa distinguere la verità dietro alle maschere che la nascondono; è Colei che ha ritrovato la vera sintonia e comunione con la Grande Madre primigenia, coltivandole sempre di più sino a divenire una cosa sola con Essa. Ella è questo e molto altro ancora…
Per questo è una Donna sacra… e non abbisogna d’altro che di ciò che già vive e riluce dentro di lei.
Il termine ‘strega’, inoltre, secondo una definizione a dir poco meravigliosa, “ha in realtà il senso originario di ‘Donna di Conoscenza’, cioè indicava ogni donna che si mette, per vie ad essa adatte e peculiari, alla ricerca della Verità e dell’Armonia”.
Il che comunque non giustifica l’abuso del termine che oggi dilaga ovunque, poiché in ogni caso, chiunque creda o pensi di essere una Strega senza possederne i requisiti –o perlomeno la purezza e predisposizione necessarie ad intraprendere un Percorso che porterà, un giorno, a poter accogliere amorevolmente questo nome- evidentemente dimostra di non conoscere nemmeno il vero ed originario significato della parola, ed inoltre svilisce enormemente tale termine ‘adattandolo’ alla propria persona totalmente indegna di portarlo, come purtroppo in questi tempi accade abitualmente, soprattutto all’interno delle realtà neo-pagane.
Sarebbe più semplice e corretto, nonché onesto e veritiero, sentirsi per ciò che più naturalmente si è, ovvero dei Viandanti che percorrono gli infiniti Sentieri magici-scegliendo quelli più congeniali al proprio essere- alla ricerca della Consapevolezza, della Bellezza, della Verità dell’Anima Antica, e quindi della Grande Madre naturale e del Suo Ventre d’eterna Armonia.