Piromanzia

Da sempre le fiamme hanno avuto una fondamentale importanza nella divinazione, per il loro aspetto di creature vive e magiche, quindi in grado di dare risposte ai dubbi che assilano l’uomo.Con l’evolversi della civiltà il carattere sacro del fuoco fu codificato e assunse un ruolo fondamentale nel culto.
Infatti il fuoco ha sempre avuto un ruolo centrale nel simbolismo delle religioni.
In molte parti dell’Europa contadina era diffusa l’usanza di osservare con attenzione la forma, il colore, il guizzare della fiamma del focolare al fine di trarre pronostici di carattere vario, ma prevalentemente connessi ai raccolti e alla produttività degli animali domestici.
Anche le faville sprizzanti dal ciocco, il fumo e la fiamma delle candele venivano opportunamente osservati per lo stesso scopo.
In Bretagna è ancora viva nelle campagne la tradizione di donare agli sposi un cero a testa, il giorno delle nozze, dopo che il prete li ha benedetti.
Poi i ceri vengono accesi e quello che dura più a lungo indica la persona che vivrà più anni.

La piromanzia, dal greco pyr, che sinifica ”fuoco”, è un’antichissima tecnica divinatoria che ”legge” le fiamme.
L’indovino fissa una fiamma, cadendo in uno stato di trance che gli permetterà di profetizzare.
Sotto il nome generico di piromanzia sono comunque comprese moltissime altre tecniche.
Eccone alcune.

Predire con la fiamma della candela

Per la licnomanzia (da lyknos) bisogna disporre una candela bianca, possibilmente benedetta, in una bugia o comunque in un portacandele situato al centro del tavolo, sopra un tovagliolo bianco mai usato.
La prima cosa da prendere in considerazione è l’inclinazione della fiamma: se va verso destra avverrà qualcosa di straordinariamente positivo, se verso sinistra sarà negativo.
Se la fiamma della candela tremola e sembra vacillare è presagio di agonia o malattia grave.
Se si spegne senza motivo è presagio di una morte imminente, se scoppietta segnala notizie in arrivo, se non si accende subito e lo stoppino affoga nella cera fusa sono disgrazie in casa. Se la fiamma si allunga a spirale qualcuno sta tramando alle spalle o sparla di noi, se invece la fiamma si allunga di molto più del normale profetizza prosperità, guadagni ed entrate di denaro.
Se la fiamma sale e si abbassa continuamente qualcuno cerca di imbrogliarci o è in atto un tradimento, mentre se arde in modo particolarmente luminoso arriveranno cattive notizie nell’ambito professionale e lavorativo, ed economico-finanziario.

Interpretare i riflessi della fiamma nel bicchiere d’acqua.

Si può praticare ogni volta che se ne senta la necessità, soprattutto quando si vogliono conoscere cose relative alla vita quotidiana, alle decisioni immediate da prendere ecc.
Bisogna accendere una candela benedetta il giorno della Candelora, e porla dietro un bicchiere pieno d’acqua, in modo che la fiamma si specchi nel liquido.
Guardando attentamente le forme riflesse sulla superficie dell’acqua si noteranno alcune figure, che daranno una risposta alla nostra domanda.

Interpretare il crepitio e il movimento delle fiamme nel camino

Questa divinazione era in uso in passato soprattutto in Spagna e nel sud est della Francia, ma se ne trovano esempi anche nel nord Italia.
Si può praticare appena dopo la mezzanotte del 31 gennaio.
Si accende un fuoco nel camino e si osservano con attenzione le fiamme: se scoppiettano allora è segno che è in arrivo una storia sentimentale importante, mentre se tendono a uscire dal camino sporgendosi in avanti è segno che nell’ anno ci sarà un lutto in famiglia.
Se  la lingua di fiamme si divide in due è l’annuncio di litigi  in casa.

Interpretare le scintille del Fuoco

In molte parti del mondo celtico era diffusa l’usanza di ossevare con attenzione la forma, il colore, il guizzare della fiamma del grande falò che veniva acceso in occasione delle feste rituali, al fine di trarre pronostici di carattere vario, ma prevalentemente connessi ai raccolti e alla produttività degli animali domestici.
Questo metodo si può praticare la notte del  1°novembre (Samhain) ; le notti dal 1 al 23 dicembre (Yule); la notte dal 1° al 2 febbraio ( Imbolc ); la notte dal 20 al 21 marzo ( Ostara); le notti dal 1° al 4 maggio ( Beltane ); le notti dal 21 al 24 giugno (Litha); la notte dal 1° al 2 agosto (Lughnasadh); le notti dal 21 al 23 settembre (Mabon).
Si accende un fuoco nel camino e lo si lascia bruciare per alcune ore, fino a quando si sarà formato un letto di braci.
A quel punto si pone sul fuoco un grosso ciocco e lo si alimenta, sventolando con un giornale o con l’apposito attrezzo.
Una volta che il ciocco sarà acceso, gli si pone la domanda alla quale si desidera ottenere risposta, poi con le molle lo si percuota e si osserva la quantità di scintille che si sprigionano: molte danno adito a un responso positivo, poche a uno negativo.

Intepretare le scintille del ciocco natalizio

Anche le faville sprizzanti dal ciocco natalizio che veniva bruciato per tutta la notte nel camino, e il fumo venivano opportunamente osservati per ottenere responsi.
Nella cultura contadina il ceppo, che era di considerevoli dimensioni, si accendeva la Vigilia di Natale e doveva ardere fino a Capodanno.
Era consuetudine un pò dovunque che ad accendere il fuoco fosse il capofamiglia e chiedesse responsi circa il raccolto e la nascita di capretti, pulcini ecc.
Ma il ciocco veniva percosso da ogni membro della famiglia, ogni sera prima di coricarsi, per ottenere risposte alle proprie personali domande.
In Linguadoca il capofamiglia sceglieva e preparava scrupolosamente il ceppo natalizio, che doveva essere tanto grosso da bruciare fino all’Epifania; era credenza che chi bruciava il ceppo più grosso avrebbe poi consumato il maiale più grasso.
Si può praticare ogni sera, dal 24 dicembre al 1°gennaio.

Gettare sostanze nel fuoco

L’empiromanzia deriva il suo nome al greco en ”gettare’ e pyr, ” fuoco”.
Questa divinazione si ottiene gettando nel fuoco diversi tipi di sostanze: erbe, incenso, pezzetti di legno, sale, chicchi di grano, e interpretando poi il movimento delle fiamme.
Si distingue dalla piromanzia che consiste solamente nell’osservazione delle fiamme, senza intervento umano.
In particolare, interpretare lo scoppiettio dei chicchi di grano è una divinazione popolare molto antica, praticata sia in Italia sia in Francia e in molti altri paesi europei, per conoscere la futura annata agricola.
Subito dopo la mezzanotte del 31 gennaio si accende un fuoco nel camino, poi vi si mettono alcuni chicchi di frumento o di granoturco.
Se saltano verso la stanza è buon segno, se invece saltano di traverso sul fuoco o bruciano senza scoppiare il responso è negativo.

Predire con la cenere

Questo sistema divinatorio (spodomanzia, dal greco spodòs), utilizza la cenere che, nell’antica Grecia e a Roma, era quella ottenuta dai sacrifici.
La domanda per la quale si chiedeva una risposta era scritta nella cenere, tenendo molto distanziate le lettere.
Il giorno successivo si osservava quali lettere erano rimaste e quali erano state danneggiate o cancellate da correnti d’aria, umidità, passaggio di animali, ecc.
Unendo le lettere perfettamente integre si otteneva la risposta.

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