L’inquisizione – Storia

Ripercorrere le tappe della Stregoneria può risultare assai difficile, data la vastità dell’argomento e la complessità della storia, soprattutto per quanto riguarda il periodo buio, ovvero quel periodo chiamato “l’era dei roghi” dove la chiesa Cattolica, appoggiata pure dal mondo laico, torturò ed uccise un numero imprecisato di Streghe, o presunte tali.
Ogni stima delle vittime sarebbe inesatta, si calcola comunque che il numero delle morti causate da questo periodo di isteria collettiva fosse di molti milioni e finalmente, dopo secoli in cui la Chiesa ha cercato di giustificarsi con fatti falsi ed artificiosi come la presunta adorazione del diavolo da parte delle Streghe, Papa Giovanni Paolo II, durante la messa del 6 gennaio 2000, ha chiesto pubblicamente perdono al mondo e all’umanità dei crimini commessi contro le altre religioni, ivi compreso il paganesimo e dei crimini commessi durante l’Inquisizione contro chi era accusato di avere “commerci carnali con il demonio” .

“Nella cultura greca e latina la figura della Strega aveva una propria collocazione, anche se caratterizzata con toni diversi da quelli delle donne malefiche datesi a Satana e al centro della demonizzazione del XV-XVII secolo.
A determinare un profondo cambiamento della Strega e della sua eco di certo ebbe un ruolo fondamentale il contatto con il mondo cristiano, che considerava ogni espressione della cultura pagana una chiara testimonianza del culto di Satana.
Lamiae, maleficae e striges erano termini utilizzati per indicare delle donne dedicate al maleficum, con caratteristiche che saranno anche in parte rinvenibili nella Strega medioevale.
Dunque, la Lamia, di cui abbiamo anche testimonianza nell’Antico Testamento (Is. 34, 14) può essere ritenuta l’archetipo della Strega, con tutte quelle temibili caratteristiche che accompagnarono l’operato delle Streghe travolte dalla caccia fino al XVIII secolo.
Le striges erano ritenute capaci di mutarsi in uccello per commettere le loro nefandezze: infatti la strix era un’uccello notturno avvolto da un simbolismo oscuro e inquietante.”
Tratto dal libro “La Stregoneria” di Massimo Centini ed. Xenia

Questa era la visione della Strega presso l’area latina nell’epoca pre cristiana.
Di tutt’altro avviso erano invece i popoli Anglo-Sassoni, in quanto, come già riportato altrove su questo sito la Strega era chiamata Wicca, derivante dalla parola “Wise”, antico termine utilizzato per indicare il saggio, parola che significava “piegare come un ramoscello”.

 

La Santa Inquisizione

Si è abituati a pensare le streghe come un prodotto dei secoli più bui del Medioevo: la realtà è che esse occuparono un posto di primo piano nei secoli del Rinascimento e della rivoluzione scientifica.
In precedenza, la Chiesa aveva già condannato magia e stregoneria.
Nel secolo XIII nel Canon Episcopi vennero raccolte varie disposizioni di malefici e magie risalenti fino al X secolo e venne dichiarato che i vescovi, una volta scovato i seguaci dell’arte dei sortilegi, avrebbero dovuto allontanarli dalla parrocchia.
La costituzione “Super illius specula” di Giovanni XXII (1326-1327) prevedeva sia la scomunica che la confisca dei beni in prima istanza, e, solo in caso di recidività, la morte dopo il patimento di pene corporali.
La caccia ufficiale alle streghe, sistematica e senza pietà, iniziò in pieno Rinascimento, nel 1484, con la bolla “Summis desiderantes” di papa Innocenzo VIII, che a completamento dell’azione contro la stregoneria, inviò due suoi inquisitori, Jakob Sprènger e Heinrich Institor, in Germania, ove a Strasburgo pubblicarono nel 1486 il famoso “Malleus maleficarum”, il testo ufficiale della Chiesa sulla stregoneria.
Fu il primo trattato, ma non il solo, ad analizzare e descrivere minuziosamente e diffusamente il mondo quotidiano e il vissuto delle streghe, raccogliendo voci, tradizioni popolari e confessioni ottenute sotto tortura. Il libro era diviso in tre parti: nella prima si definì la stregoneria, si dimostrò la sua esistenza e la sua funesta azione; nella seconda vennero analizzate in dettaglio le varie forme di stregoneria e i modi attraverso i quali potevano essere combattute, in particolare con esorcismi; nella terza parte, infine, si parlava delle azioni giudiziarie contro la stregoneria, ovvero gli arresti e i processi con gli interrogatori, le torture, le sentenze e i roghi.
Nacquero in questo periodo moltissimi testi, anche grazie alla diffusione più veloce per merito della stampa, riguardanti il tema delle stregoneria: la caccia alle streghe necessitava, infatti, di una conoscenza approfondita del mondo del maleficio, del sistema di organizzazione delle sette, dei metodi atti a individuare le streghe e di condurre gli interrogatori, avendo sotto gli occhi tutta la serie di malefici che le donne diaboliche erano in grado di compiere con l’aiuto di Satana.

Fino alla seconda metà del XII secolo l’eresia non era considerata un vero e proprio problema dalla chiesa. Questa infatti reagiva al problema tramite sistemi di repressione basati sulle presunte verità predicate dalla religione cattolica.
Nella seconda metà del XII secolo, sotto la guida del papa, venne creata l’Inquisizione, ossia una misura di difesa da parte della chiesa atta a tenere sotto controllo “eresia” che stava dilagando tra il popolo mettendo in serio pericolo la posizione della chiesa cattolica. I vescovi nominavano gli inquisitori il quale compito era quello di portare ordine.
Furono inoltre usate le crociate ma con scarsi risultati, così, verso la metà del 1200, papa Gregorio IX nominòdegli inquisitori dotati di ampi poteri per singole provincie. Questi avevano non solo il potere conferitogli dalla chiesa, ma anche la funzione di giudici. Sotto Innocenzo IV si venne ad una riorganizzazione dei tribunali. Le competenze vennero precisate e le prassi riviste nei particolari. In questo modo le procedure erano formalmente corrette tuttavia i processi erano a porte chiuse e privavano gli accusati di qualsiasi diritto estorcendo le loro confessioni con la tortura.

Come si può distruggere il fastidioso potere anticlericale quando esso incrementa fra la popolazione?
La risposta è semplice: si trasforma gli appartenenti alla cultura pagana in ministri del male. Funzionava ieri, funziona oggi. La differenza consiste nel fatto che i roghi di un tempo duravano pochi minuti, quelli di oggi tutta la vita.
Contro il Demonio nulla serve, la colpa è insita nel suo nome, non servono prove, diventa inutile ogni riscontro. Satanisti di oggi, quelli di ieri, hanno per base le stesse accuse: bambini torturati nel nome del “maligno”, violenze, omicidi.
E’ inutile dire che, nelle numerose manovre inquisitorie nei confronti del culto pagano, nessun riscontro oggettivo è mai trapelato.

Una frase di Papa Gregorio IV è la seguente: “Non bisogna avere alcuna pietà nel punire i maghi e le Streghe!”.
Acquazzoni con scariche di grandine erano attribuiti all’operato di Streghe e maghi, lo stesso per le malattie del bestiame. Gente è finita sul rogo incolpata d’avere fatto grandinare! Le antiche danze dei pagani nella foresta, la loro simbiosi con le forze della natura, i sabba cui si recavano per riunirsi, divenire tutt’uno con la terra stessa, il bacio all’ano del caprone poiché alla base anale è il Serpente Kundalini, le pomate per ungersi il corpo, le Streghe che cavalcavano la scopa onde rappresentare il simbolo di erezione fallica creatrice divennero il mezzo più efficace per vendicarsi del nemico.
La gente iniziò ad accusare il proprio simile di Stregoneria. Per un marito cornuto la vendetta più sublime era quella di raccontare al prete del paese che la propria moglie si era alzata di notte per recarsi al sabba e la poveretta veniva arrestata, torturata fino ad ammettere le proprie colpe e a trascinare altra gente innocente nell’inchiesta. Mica la perdonavano poi! La bruciavano in piazza davanti ai fedeli.
Questo era il destino dei cristiani, non dimentichiamo che per fare esistere il loro “diavolo” si ammazzavano fra di loro, questo era il destino di maghi e Streghe vere, degli erboristi, degli scienziati. Nessuna guarigione doveva essere opera degli studi scientifici, tutto doveva essere opera di Dio. I massacri degli studiosi sono dovuti al fatto che gli inventori di Dio avevano paura che la scienza lo strappasse alla gente. Andate a dare un’occhiata a qualche libro sui demoni e vedrete da soli come i vari diavoli siano le scienze stesse. Ad ogni demone qualche virtù: la matematica, la scienza bellica, l’erboristeria, la medicina ecc.
Il povero Galileo Galilei era solo uno scienziato che scoprì il moto della terra attorno al sole e per quello fu oggetto di persecuzioni. Solo negli anni novanta la Chiesa ha riconosciuto che ciò che Galilei affermò riprendendo il teorema di Copernico era vero.
Il Santo Padre Papa Alessandro IV nel 1260 esordiva con le proprie dichiarazioni affermando che la Stregoneria andava combattuta col ferro e il fuoco, fissando alcuni folcloristici punti:

1) Gli stregoni rinnegano Dio
2) Adorano il Diavolo
3) Gli consacrano i loro figli
4) Gli sacrificano, nel sangue, i loro figli
5) Consacrano i loro figli a Satana quando sono nel ventre materno
6) Si pongono al servizio di Satana
7) Giurano nel nome del Demonio
8) Commettono incesti
9) Uccidono e fanno bollire le loro vittime per mangiarle
10) Mangiano gli impiccati
11) Fanno morire il bestiame e bruciare i raccolti
12) Sono schiavi del Diavolo

Forse il Santo uomo non considerava che la Chiesa:

1) Rinnega gli uomini per esaltare Dio
2) Consacra i figli al culto quando essi ancora non hanno alcuna facoltà di capire
3) Uccide la gente, la massacra con la tortura, la brucia viva
4) Trasforma Dio in un Tribunale assassino
5) Non ha mai avuto per le mani un riscontro tangibile di bambini sacrificati, di gente bollita o avanzi di essa
6) Tutte le accuse erano solo verbali e poste in atto da contadini impauriti o desiderosi di eliminare legalmente un proprio rivale.

Verso la fine del secolo XVII e inizio del XVIII i processi cominciarono a diminuire fino a esaurirsi. Le grandi cacce cessarono perché le società europee decisero che simili avvenimenti non si sarebbero dovuti ripetere: avendo sperimentato i disastri sociali prodotti dal panico di massa, avevano capito che in questi processi erano state coinvolte tante persone innocenti.
Si perse allora la fiducia nella caccia alla streghe e nei processi conseguenti. Le condizioni economiche e sociali migliorarono e, di conseguenza, vennero meno quelle situazioni idonee ad alimentare uno stato di superstizione. Nonostante ciò, le credenze popolari continuavano a esistere e non si hanno prove che queste siano state abbandonate in un secolo pieno di scetticismo come il XVIII. Le varie riforme del funzionamento dei sistemi giuridici europei furono un’altra causa della diminuzione dei processi per stregoneria.
Si richiedevano prove più solide: senza la prova tangibile dell’intenzione magica e gli effettivi strumenti della magia il fatto non poteva essere preso in considerazione.
Un’altra causa aveva sicuramente una natura finanziaria. Il costo della custodia preventiva dei carcerati era molto elevato e se le streghe non erano in grado di pagarlo, era il villaggio o la città a dover far fronte all’esborso. Sicuramente le persone in grado di mettere termine alla caccia alle streghe erano i magistrati e gli inquisitori e dove loro non agivano potevano intervenire le autorità politiche.
Più avanti s’iniziò a essere riluttanti anche verso la tortura e, piano piano, nei singoli stati europei, si cominciò ad abolirla.
La Riforma contribuì da un lato a intensificare la caccia alle streghe ma dall’altro a gettare le basi per il suo declino, proponendo un vero e proprio mutamento religioso. In questo secolo si tentava di dimostrare la ragionevolezza della religione, sostenuta dalla filosofia meccanicistica, che dimostrava la sfiducia degli uomini di essere diretti da un Dio dei cieli.

 

L’era dei roghi

I processi per stregoneria furono indetti per reati contro le leggi ecclesiastiche o civili attorno al XIV secolo.
Le streghe sono sempre state generalmente perseguitate piuttosto che tollerate e la follia delle persecuzioni avrebbe sfogato la propria furia da una parte all’altra d’Europa: Italia, Paesi Bassi, Francia, Germania, Inghilterra, Scozia, Norvegia, Finlandia, Svezia, Austria e, per un breve periodo (ma abbastanza a lungo perchè passasse alla storia) anche nel nuovo mondo.

È solo alla fine del Quattrocento che viene istituito un tribunale speciale per le streghe e vengono nominati inquisitori con pieni poteri. Ma dall’inizio della Riforma al termine del periodo controriformistico, con un’appendice che in Europa giunse fino al decennio 1672- 1682 e si prolungò in America fino al 1692, cattolici e protestanti vivevano in un momento in cui le tensioni si trasformavano in intolleranze, in un cui furono equamente scoperte streghe.
L’Inquisizione aveva un vero e proprio iter procedurale: prima di tutto l’inquisitore doveva recarsi sul luogo o dove la sua commissione l’aveva mandato per controllare la situazione, o dove un testimone, che rimaneva anonimo per il bene della propria famiglia, affermava di aver visto clima di grande esaltazione religiosa, acuito da guerre estenuanti e da crisi economiche e sociali.
La follia della caccia alle streghe entrerà nella sua fase acuta solo in questo periodo. A farne le spese furono soprattutto donne: vecchie o giovani, vedove o nubili, vergini o sposate.
Qui si faceva un discorso pubblico, in cui si raccomandava, a chi avesse partecipato a qualche congrega di eretici o di streghe, di farsi avanti spontaneamente. Se lo avesse fatto sarebbe stato perdonato ma avrebbe dovuto fare penitenza, di solito un pellegrinaggio penitenziale.
Una volta rilasciati i peccatori “volontari” , si arrestavano coloro su cui si avevano dei sospetti.
L’accusato doveva poi presenziare, senza avvocati difensori, davanti a una sorta di tribunale, composto da un diocesano ordinario e dall’inquisitore, con in aggiunta un corpo di uomini dotti. Bastavano solo due confessioni, di cui l’imputato aveva un semplice riassunto, per accusare un uomo. I giudici potevano usare qualsiasi mezzo a loro discrezione, tra i quali veniva scelto preferibilmente il carcere preventivo, dove l’imputato veniva incatenato, lasciato senza cibo e sorvegliato continuamente.
Se l’imputato non testimoniava o a suo carico non vi erano prove sufficienti, l’inquisitore dubbioso poteva autorizzare la tortura.

La furia disumana con cui si cercava di estirpare la piaga delle streghe portò alla costruzione di un enorme apparato civile e giuridico che bastava mettere in moto con il lancio di accuse di presunte attività diaboliche rivolte contro la comunità.
I più fortunati venivano decapitati o giustiziati in maniera veloce prima di essere cremati nei forni. L’agonia dei più sfortunati, invece, era prolungata in base all’orrore che suscitavano le accuse che su di essi pendevano o al tentativo degli imputati di ritrattare le confessioni estorte.

Ecco una breve carrellata degli eventi che caratterizzarono questo fenomeno, con alcune delle tappe dell’era dei roghi.
Editto della Chiesa del 787, rivolto ai Sassoni: “Chiunque sacrifichi un essere umano al Diavolo e offra sacrifici ai demoni come è uso tra i pagani, sia punito con la morte”.

IX secolo: L’arcivescovo di Lione, Agobardo, attraversando la campagna francese si imbatte in un gruppo di contadini intenti a malmenare tre uomini e una donna ritenuti responsabili delle tempeste che si abbattevano sulla zona. Erano i cosiddetti Tempestari, a quel tempo questi personaggi venivano puniti con duecento frustate e l’obbligo di sfilare nei villaggi col capo rasato.

Sinodo dei Vescovi anno 829: “I loro maleficia possono inquinare l’aria, scatenare la grandine, prevedere il futuro, privare una donna di prole e latte e darli a un’altra e operare innumerevoli prodigi.”

Anno 900: Circola in Europa una storia in latino, la prima che parli di un patto col Maligno, in versi, tradotta da una copia greca.
Essa narra la storia di un chierico del VI secolo, Teofilo. Egli anelava alla nomina di vescovo che perse per colpa di alcune malelingue. Per vendetta fece un patto scritto con Satana. Con esso rinunciava a Cristo, si impegnava a servire il suo nuovo Signore e avrebbe riottenuto la carica persa. Col passare degli anni il rimorso pesava sulla coscienza di Teofilo che si salvò dalla dannazione eterna con l’intercessione della Vergine Maria che strappò il contratto tra i due.

Anno 1233: Con una bolla papale viene sancita la nascita della Santa Inquisizione.

Anno 1320: A causa dei vari attentati mossi a Papa Giovanni XXII per mezzo di veleni e arti magiche il papa stesso ordina che: “Le streghe, coloro che infettano il gregge di Dio, abbandonassero la Casa di Dio”.

1460-1475: In Francia compaiono i primi libelli che mettono in dubbio alcuni aspetti della stregoneria.

Anno 1631: Un gesuita di Wurzburg, Friedrich Von Spee, pubblica anonimamente (per non affrontare l’ira dei fanatici) “Cautio Criminalis”. Un libro che condanna la tortura nei processi alle streghe. Prima e dopo di lui, comunque, in vari paesi libri del genere erano dati alle stampe.

Anno 1692: Scoppia il caso di Salem.

Lione, anno 1754: Padre Louis Debaraz, è l’ultima persona arsa viva per stregoneria in Francia.

Svevia, anno 1775: Anna Maria Schwagel ultima vittima dei roghi in Germania.

E’ estremamente difficile stabilire, con esattezza, l’epoca che segnò la fine della “caccia alle Streghe”, in quanto questa avvenne per gradi e con notevoli differenze, tra nazione e nazione.
In un primo tempo, per lo più verso la fine del XVII secolo, i regnanti dei vari Stati cominciarono a combattere gli eccidi in massa voluti dall’Inquisizione, evocando a sè la competenza dei processi alle Streghe tramite il braccio secolare.
Certamente questo fu il primo e il più importante passo verso l’era dell’Illuminismo. Nell’epoca della rinascita della ragione, si sente l’esigenza di combattere o almeno modificare l’oscurantismo ecclesiastico di stampo medioevale, che ancora appesantiva la Chiesa. All’insegna della nascente ragionevolezza, si comincia a punire solo laddove si riscontra un “reato” e non un “peccato”.
In Francia Voltaire, tramite il suo “Essai sur les moeurs”, rivolge pesanti accuse a tutti coloro che, per secoli hanno innalzato roghi, affermando: “Voi avete trovato un gran numero di miserabili così pazze da credersi Streghe e giudici così barbari e stupidi da condannarle al rogo. Voi avete veduto, in Europa, delle leggi speciali colpire la magia, come si colpiscono furti e gli assassinii. Avete visto le stesse popolazioni consolidarsi nel loro errore, aiutate dall’opera della Chiesa e della magistratura, così che più si perseguitavano le Streghe, più queste pullulavano. Donde venne un errore così funesto e così esteso? Dall’ignoranza.

E questa prova che coloro che tolgono gli uomini dall’ignoranza sono i loro veri benefattori”. Poco alla volta quindi il mito andava svuotandosi ed anche le leggi dei vari stati seguirono di pari passo, tale lenta trasformazione.
In Austria, ad esempio, l’imperatrice Maria Teresa avocò a se la competenza dei processi per i sospetti di Stregoneria e nel 1787, per opera di Giuseppe II tutte le leggi contro le Streghe vennero abrogate. Nel 1721 la magistratura prussiana dichiarò infondate le credenze riguardanti le discepole del diavolo ed i loro poteri.

In Baviera la tortura venne abolita nel 1808, ma l’ultima condanna per Stregoneria di cui si ha notizia, risale al 1775, anno in cui fu processata e uccisa una ragazza handicappata, di nome Anna Maria Schwagelin, data alle fiamme dei rogo, nella città di Kempten l’11 aprile 1775.
In Svizzera, nel Glarus, una donna venne condannata verso la fine del 1782.
A Gand, nelle Fiandre, una presunta Strega fu torturata e poi assolta nel 1840.
In Messico, nel 1874, si hanno notizie di una condanna a carico di uno stregone.
La caccia alle Streghe dunque volgeva al termine con la stessa inesorabile lentezza con cui aveva avuto inizio. Si spensero i roghi, si abbattè l’ignoranza, l’oscurantismo e la superstizione, per gettare le basi dell’epoca moderna, quella del ragionamento, del progresso scientifico, della ragione giuridica: la nostra epoca.

Gli strumenti di tortura

I sintomi medici sui quali si basavano i giudici dell’inquisizione per stabilire il crimine di stregoneria non lasciavano dubbi:

– Se la malattia è tale che i medici non possono nè scoprirla nè conoscerla.

– Se aumenta invece di diminuire nonostante che siano state tentate tutte le possibili cure.

– Se, sin dall’inizio, si presenta con sintomi e dolori violenti, contrariamente alle malattie comuni che aumentano poco a poco.

– Se è incostante e variabile da giorno a giorno, da ora ad ora, ed inoltre se ha parecchie cose diverse da quelle naturali, sebbene apparentemente si presenti simile a queste ultime.

– Se il paziente non può dire in quale parte del corpo sente il dolore, anche se è molto malato.

– Se emette sospiri tristi e pietosi senza alcuna causa legittima.

– Se perde l’appetito e vomita la carne mangiata; se ha lo stomaco contratto e chiuso o se gli sembra di averci dentro qualcosa di pesante.

– Se sente calori pungenti ed altri spasimi acuti nella regione del cuore, tanto che gli sembra che qualcosa lo roda e lo smembri a pezzi.

– Se è reso impotente al mestiere di Venere.

– Se suda leggermente, anche durante la notte, quando il tempo e l’ aria sono molto freddi.

– Se si sente le membra e parti del corpo legate.

– Se si sente ebete e dice sciocchezze, oppure sia preso da malinconia. Se guarda storto. Se gli sembra di vedere qualche fantasma.

– Infine, se quando il prete, per guarirlo dal male, gli applica delle unzioni sugli occhi, sulle orecchie, sulla fronte o su altre parti del corpo, tali parti cominciano a far uscire sudore o mostrano qualche altro cambiamento

 

 

DissanguamentoEra una credenza comune che il potere di una strega potesse essere annullato dal dissanguamento o dalla purificazione tramite fuoco del suo sangue. Le streghe condannate erano ‘segnate sopra il soffio’ (sfregiate sopra il naso e la bocca) e lasciate a dissanguare fino alla morte.

Il Rogo

Una delle forme più antiche di punizione delle streghe era la morte per mezzo di roghi, un destino riservato anche per gli eretici. Il rogo spesso era una grande manifestazione pubblica. L’esecuzione avveniva solitamente dopo breve tempo dall’emissione della sentenza. In Scozia, il rogo di una strega era preceduto da giorni di digiuno e di solenni prediche. La strega prima veniva strangolata e poi il suo corpo (a volte il suo corpo in stato di semi-incoscenza) era, a volte, scaricato in un barile di catrame prima di venire legato a un palo e messo a fuoco. Se la strega, nonostante tutto, riusciva a liberarsi e a tirarsi fuori dalle fiamme, la gente la respingeva dentro.

Pulizia dell’anima

Era spesso creduto, nei paesi cattolici, che l’anima di una strega o di un eretico fosse corrotta, sporca e covo di quanto di contrario ci fosse al mondo. Per pulirla prima del giudizio, qualche volta le vittime erano forzate a ingerire acqua calda, carbone, perfino sapone. La famosa frase ‘sciacquare la bocca con il sapone’ che si usa oggi, risale proprio a questa tortura.

Immersione dello sgabello

Questa era una punizione che più spesso era usata nei confronti delle donne. Volgarmente sgradevole, e spesso fatale, la donna veniva legata a un sedile che impediva ogni movimento delle braccia. Questo sedile veniva poi immerso in uno stagno o in un luogo paludoso. Varie donne anziane che subirono questa tortura morirono per lo shock provocato dall’acqua gelida. L’immersione dello sgabello era usato per le streghe in America ,e in Gran Bretagna come punizione per crimini minori; prostitute e recidivi.

La Garròtta

Non è altro che un palo con un anello in ferro collegato. Alla vittima, seduta o in piedi, veniva fissato questo collare che veniva stretto poi per mezzo di viti o di una fune. Spesso si rompevano le ossa della colonna vertebrale.

Impalamento

E’ una delle più rivoltanti e vergognose torture concepite dalla mente umana. Veniva attuata per mezzo di un palo aguzzo inserito nel retto della presunta strega, forzato a passare lungo il corpo per fuoriuscire dalla testa o dalla gola. Il palo era poi invertito e piantato nel terreno, così, queste miserabili vittime, quando non avevano la fortuna di morire subito, soffrivano per alcuni giorni prima di spirare. Tutto ciò veniva fatto ed esposto pubblicamente.

La fanciulla di ferro o Vergine di Norimberga

Era una specie di contenitore di metallo con sembianze umane (di fanciulla appunto) con porte pieghevoli. Nella parte interna delle porte erano inseriti delle lame metalliche. I prigionieri venivano chiusi dentro in modo che il loro corpo fosse esposto a queste punte in tutta la sua lunghezza. Naturalmente questa macchina era progettata per non dare subito la morte che sopraggiungeva lentamente fra atroci dolori.

Annodamento

Questa era una tortura specifica per le donne. Si attorcigliavano strettamente i capelli delle streghe a un bastone. Quando l’inquisitore non riusciva ad ottenere una testimonianza si serviva di questa tortura; robusti uomini ruotavano l’attrezzo in modo veloce provocando un enorme dolore e in alcuni casi arrivando a togliere lo scalpo e lasciando il cranio scoperto. Questa tortura era usata in Germania contro gli zingari (1740-1750) e in Russia con la Rivoluzione Bolscevica nel 1917-1918.

Mastectomia

Alcune torture erano elaborate non solo per infliggere dolore fisico ma anche per sconvolgere la mente delle vittime. La mastectomia era una di queste. la carne delle donne era lacerata per mezzo di tenaglie, a volte arroventate. Uno dei più famosi casi che si conosca in cui fu usata questa tortura era quello di Anna Pappenheimer. Dopo essere già stata torturata con lo strappado, fu spogliata, i suoi seni furono strappati e, davanti ai suoi occhi, furono spinti a forza nelle bocche dei suoi figli adulti… Questa vergogna era più di una tortura fisica; l’esecuzione faceva una parodia sul ruolo di madre e nutrice della donna, imponendole un’estrema umiliazione.

Ordalìa del Fuoco

Prima di iniziare l’ordalìa del fuoco tutte le persone coinvolte dovevano prendere parte a un rito religioso. Questo rito durava tre giorni e gli accusati dovevano sopportare benedizioni, esorcismi, preghiere, digiuni e dovevano prendere i sacramenti. Dopodichè si veniva sottoposti all’ordalìa aveva inizio: gli accusati dovevano trasportare un pezzo di ferro bollente per una certa distanza. Il peso di questo peso era variabile: si andava da un minimo di circa mezzo chilo per reati minori, fino a un chilo e mezzo.

Un altro tipo di ordalìa del fuoco consisteva nel camminare bendati e nudi sopra i carboni ardenti. Le ferite venivano coperte e dopo tre giorni una giuria controllava se l’accusato era colpevole o innocente. Se le ferite non erano rimarginate l’accusato era colpevole, altrimenti era considerato innocente. Si poteva aver salva la vita però: corrompendo i clerici che dovevano officiare la prova si poteva fare in modo che ferro e carboni avessero una temperatura sufficientemente tollerabile.

Ordalìa dell’Acqua

In questo tipo di ordalìa l’acqua simboleggia il diluvio dell’Antico Testamento. Come il diluvio spazzò via i peccati anche l’acqua ‘pulirà’ la strega. Dopo tre giorni di penitenze l’accusata doveva immergere le mani in acqua bollente, alla profondità dei polsi. Spesso erano costrette a immergerle fino ai gomiti. Si aspettava poi tre giorni per valutare le colpe dell’accusata (come per l’ordalìa del fuoco).

Veniva messa in pratica anche un’ordalìa dell’acqua fredda. Alla strega venivano legate le mani con i piedi con una fune, in modo tale che la posizione non fosse certo propizia per rimanere a galla. Dopodichè veniva immersa in acqua; se galleggiava era sicuramente una strega in quanto l’acqua ‘rifiutava’ una creatura demoniaca, se andava a fondo era innocente ma difficilmente sarebbe stata salvata in tempo.

Il Forno

Questa barbara sentenza era eseguita in Nord Europa e assomiglia ai forni crematori dei nazisti. La differenza era che nei campi di concentramento le vittime erano uccise prima di essere cremate. Nel diciassettesimo secolo più di duemila fra ragazze e donne subirono questa pena nel giro di nove anni. Questo conteggio include anche due bambini.

La Pera

La Pera era un terribile strumento che veniva impiegato il più delle volte per via orale. La pera era usata anche nel retto e nella vagina. Questo strumento era aperto con un giro di vite da un minimo, a un massimo dei suoi segmenti. L’interno della cavità in questione era orrendamente mutilato e spesso mortalmente. I rebbi costruiti alla fine dei segmenti servivano meglio per strappare e lacerare la gola o gli intestini. Quando applicato alla vagina i chiodi dilaniavano la cervice della povera donna. Questa era una pena riservata a quelle donne che intrattenevano rapporti sessuali col Maligno o i suoi familiari.

La Pressa

Anche conosciuta come pena forte et dura, era una sentenza di morte. Adottata come misura giudiziaria durante il quattordicesimo secolo, raggiunse il suo apice durante il regno di Enrico IV. In Bretagna venne abolita nel 1772.

La Cremagliera

Era un modo semplice e popolare per estorcere confessioni. La vittima veniva legata su una tavola, caviglie e polsi. Rulli erano passati sopra la tavola (e in modo preciso sul corpo) fino a slogare tutte le articolazioni..

La Strappata

Una delle più comuni e anche una delle tecniche più facili. L’accusato veniva legato a una fune e issato su una sorta di carrucola. L’esecutore faceva il resto tirando e lasciando di colpo la corda e slogando, così, le articolazioni.

Lo Squassamento

Era una forma di tortura usata insieme alla ‘strappata’. L’accusato qui veniva sempre issato sulla carrucola, ma con dei pesi legati al suo corpo che andavano dai 25 ai 250 chili. Le conseguenze erano gravissime.

Lo Strangolamento

Consisteva nello strangolare le streghe prima di metterle a rogo.

Tormentum Insomniae

Consisteva nel privare le streghe del sonno. La vittima, legata. era costretta a immersioni nei fossati anche durante tutta la notte per evitare che si addormentasse.

Il Triangolo

Altro terribile strumento di tortura analogo alla ‘Pera’ e all”Impalamento. L’accusato veniva spogliato e issato su un palo alla cui estremità era fissato un grosso oggetto piramidale di ferro. La presunta strega veniva fatta sedere in modo che la punta entrasse nel retto o nella vagina. Alla fine alla poveretta venivano fissati dei pesi alle mani e ai piedi…

Le Turcas

Questo mezzo era usato per lacerare e strappare le unghie. Nel 1590-1591 John Fian è stato sottoposto a questa e altre torture in Scozia. Dopo che le sue unghie vennero strappate, degli aghi furono inseriti nelle sue estremità.

La Ruota

In Francia e Germania la ruota era popolare come pena capitale. Era simile alla crocifissione. Alle presunte streghe ed eretici venivano spezzati gli arti e il corpo veniva sistemato tra i raggi della ruota che veniva poi fissata su un palo. L’agonia era lunghissima e poteva anche durare dei giorni.

La Culla della Strega

Questa era una tortura a cui venivano sottoposte solamente le streghe. La strega veniva chiusa in un sacco poi legato a un ramo e veniva fatta continuamente oscillare. Apparentemente non sembra una tortura ma il dondolìo causava profondo disorientamento e aiutava a indurre a confessare. Vari soggetti hanno anche sofferto durante questa tortura di profonde allucinazioni. Ciò sicuramente ha contribuito a colorire le loro confessioni